Chi oramai un po’ mi conosce, saprà della mia smodata
passione x le anguillette snodate autocostruite; sono nato come spinner da
salmastro, x intere e lunghe stagioni i
pinocchi ed i loro simili sono stati i miei compagni di decine e decine di
battute, mi hanno regalato tante gioie ed anche, a volte, delusioni cocenti, ma
sempre troveranno un posto privilegiato nelle mie plano.
Ci ho fatto sopra un po’ di studio e mi piacerebbe passare
in rassegna quelli che, modestamente, ritengo i migliori prodotti su piazza da
me impiegati; logicamente ho potuto visionare ed utilizzare una quantità
limitata di prodotti, mi scuso con gli autocostruttori che non verranno citati
in questo mio modesto lavoro, se non trovano spazio è, probabilmente perché non
sono riuscito a reperire le loro creazioni, non per voler sminuire il loro
lavoro.
Questi autocostruiti snodati in balsa o in resina, vengono realizzati
in 3, 4 ed anche 5 sezioni, sono dotati di armatura interna inox, piombatura,
paletta in materiale plastico (ma alcuni sono anche lipless) e 2 o 3 ancorine,
vogliono imitare il nuoto ed il movimento di un’anguilletta, un serpentello,
una lampreda o, se impiegati in mare, di piccoli gronchi o aguglie.
Sono creati dai vari autocostruttori, molto spesso, ad uso e
consumo dei propri spot, dopo anni di lavorazione, ritocchi e aggiustamenti,
sono tagliati x quegli spot, sono un giusto mix di ritrovati x lavorare al
meglio con la corrente, la marea, la profondità e le abitudini dei predatori;
ecco perché, a volte, uno snodato che, x alcuni particolari spot pare il top,
impiegato in condizioni difformi, tende a deludere o a non produrre risultati
sperati.
Generalmente è bene impiegare di giorno o in condizioni di
acque chiare e piuttosto calme livree naturali, che imitino al massimo il
foraggio presente nello spot, mentre in condizioni di pesca in nottura, o di
acque sporche e torbide, a mio avviso è meglio impiegare le colorazioni albine,
testarossa o comunque colorazioni che richiamino l’attenzione del predatore,
anche se, come sappiamo, gran parte dell’attrattiva la fanno le vibrazioni
emesse dagli autocostruiti.
Voglio partire con le realizzazioni di Moreno Bartoli, un pioniere in materia,
che ci ha regalato diverse varianti:
SIBILLA
Forse la sua più nota e famosa creazione; bella da vedersi,
costituita in 4 sezioni sagomate ad “S”, ritrovato che dà all’artificiale un
aiuto non indifferente nel movimento, riproduce alla perfezione il nuoto delle
piccole anguille. Data la sua forma sinuosa, produce molte vibrazioni, in canna
la si sente e sono ben percettibili le vibrazioni che emette e che la rendono
molto gradita ai predatori. Ottima gittata e aerodinamicità.
Viene realizzata sia in versione floating che sinking, con
svariate livree.
Ho impiegato modelli della lunghezza di 17 cm per 16 grammi di peso e con
sezione del diametro di 09 mm.
Le sue misure non certo modeste, le permettono di reggere
molto bene la corrente e soprattutto la versione sinking può essere utilizzata
al meglio anche in battute in mare aperto dalla scogliera o dai moli, anche con
mare abbastanza formato (non sono comunque artificiali da mare mosso).
Pur essendo prevalentemente un artificiale dedicato alla
regina, ha dato ottimi risultati con i serra e pure con qualche barracuda.
MEPHISTO
A torto considerato, da molti un clone del Pinocchio, ne
difforme notevolmente x dimensioni, peso e pure caratteristiche di nuoto e
movimento; costituito da 3 sezioni, non sagomate e dotato di sole 2 ancorine,
viene realizzato in versione “Foce”, con paletta piccola e peso leggero
(10/15gr) e in versione “Scogliera” dotato di paletta più accentuata ed un peso
che arriva fino a 20gr; la lunghezza è sui 14/15 cm x una sezione del diametro
di 10mm.
Ha un recupero molto semplice e lineare, ottimo in foce dove
ha dato bei risultati con le regine, soprattutto in condizioni di poca corrente
e basso fondale, ritengo che dia, però, i migliori risultati se impiegato in
mare; la versione foce, forse leggerina, pecca un po’ nelle gittata.
GEPPETTO
Realizzato in 4 sezioni è, a mio avviso, il più simile al
Pinocchio della gamma dei prodotti di Moreno, anche se più lungo e più peso e
con paletta più spessa e piccola; infatti ha una lunghezza di 16,5 cm per 15 gr di peso
ed una sezione del diametro di 08
mm. Lavora comunque, come il pinocchio, ottimamente
negli strati superficiali, quindi dove c’è basso fondale e comunque, non soffre
troppo la corrente. Prevalentemente indicato x foci e salmastro. Nel movimento
mi pare un po’ più ingessato rispetto al prodotto similare di Nunzio,
nonostante ciò è un buon nuotatore e si è dimostrato un buon insidiatore di
spigole, discreta lanciabilità e aerodinamicità, dovuta anche al peso; viene
realizzato solo in versione affondante.
SIBILLINA
E’, a mio giudizio, la migliore creazione di Moreno nella
gamma degli snodati; ne esistono 2 versioni:
- la 4 sezioni dotata di 2 ancorine,
12 cm di
lunghezza x 8 gr di peso e una sezione di 5mm
di diametro, realizzata in balsa o resina, solo affondante.
- la 5 sezioni dotata
di 3 ancorine, 15 cm
di lunghezza x 10 gr di peso e una sezione di 5mm
di diametro, realizzata in balsa o resina, solo affondante.
Logicamente poi i pesi possono leggermente variare dato che,
essendo realizzate totalmente a mano, ci saranno sempre delle differenze, seppur
minimali e poi, perché quelle in resina, risultano leggermente più pesanti.
E’ un artificiale eccezionale, leggero ma dotato di una
buonissima gittata, ottima aerodinamicità e distribuzione dei pesi, movimento
perfetto, ad imitazione di una piccola anguilla, lavora poco sotto il pelo
dell’acqua, ma non tende ad uscire quando si jerka leggermente o si incrementa
il recupero.
Nonostante le sue ridotte dimensioni, regge piuttosto bene
la corrente, ricordiamoci però, che è un artificiale da foce o salmastro, il
suo impiego in mare aperto difficilmente darà frutti.
Prediligo i modelli in resina che, x il leggero peso
superiore, lavorano più in profondità e sono imbattibili se impiegati in
piccoli e stretti canali, logicamente dove il fondale è contenuto.
Lo ritengo un prodotto da avere sempre nelle nostre plano.
Ora passo a parlarvi delle creazioni dell’altro guru
dell’autocostruzione, Nunzio Di Stefano,
personaggio forse meno noto in quanto non è attivo e presente sul web; come
Moreno, toscano e grande spinner prima che grande autocostruttore; entrambi
hanno forgiato e realizzato i loro autocostruiti a misura degli spot salmastri
che hanno nelle vicinanze.
Nunzio è famoso x i Pinocchi, molto spesso tra gli spinner
“Pinocchio” è sinonimo di anguillina snodata…
PINOCCHIO
Ne esistono varie versioni, negli anni Nunzio ha variato
modelli x peso, lunghezza e numero di sezioni ma, a differenza di Moreno, ha
sempre identificato con “Pinocchio” tutti questi vari e diversi prodotti.
Pinocchio classico
diciamo il modello standard, il più comune ed usato da molti
spinner; è realizzato in 4 sezioni identiche x lunghezza, 3 ancorine di
dotazione e paletta lunga e sottile; come accennavo sopra, rispetto alle
palette applicate da Moreno ( più spesse e piccole ), queste sono più
facilmente manipolabili da chi si diletta un pò di autocostruzione e quindi,
con pochi accorgimenti, si riesce a modificare l’azione dell’autocostruito, sia
scavando dalle parti la paletta, diciamo rendendola un po’ più stretta, che
scaldandola leggermente e variandole l’inclinazione. Con entrambe le manovre
accennate, è possibile far lavorare l’autocostruito un po’ più in profondità,
anche se, soprattutto con lo scavo laterale della paletta, si perde un po’ si
sinuosità nel movimento.
Le misure di questo
modello sono una lunghezza sui 13 / 14 cm x un peso di circa 12 gr ed una sezione
del diametro di 08 mm.
L’azione di pesca con questo artificiale è piuttosto semplice, un recupero
lento e piuttosto lineare con canna bassa, col cimino della canna quasi a
sfiorare l’acqua; l’azione và dai 20
cm fino quasi al metro di profondità, a seconda dei
modelli e dell’inclinazione della paletta.
L’impiego principe del pinocchio in 4 sezioni e di diametro 08 mm è nel salmastro, dove
la corrente è leggera e le profondità sono contenute; artificiale da spigola x
eccellenza, riproducendo l’azione di piccole anguille, è valido x ogni
stagione, anche se in autunno / inverno, fa davvero la differenza.
Pinocchio grande
sempre realizzato in 4 sezioni di identica misura, ma varia
la sezione che arriva al diametro di 10mm; lunghezza 17cm x un peso di 22 gr.
Questo artificiale si assimila molto alla Sibilla, pur essendo un po’ più peso;
trova ottimo impiego nei porti, nelle foci ed anche in scogliera, con
condizioni di mare non troppo agitato; molto gradito ai serra. Nel salmastro lo
si impiega ottimamente con corrente sostenuta ed in condizioni di torba, dove
la versione testarossa è determinante.
Pinocchio "Gronchetto"
trattasi di una delle prime realizzazioni di Nunzio, attualmente si
reperisce con molta difficoltà, è praticamente il fratello maggiore del
Pinocchio grande, dotato di ben 5 sezioni, con la terza molto corta e
sprovvista di ancoretta, ritrovato che garantisce all'autocostruito un
eccellente nuoto sinuoso; trova impiego in grandi foci, non teme
corrente, vento o leggero moto ondoso; ideato inizialmente x la ricerca
dei grossi esemplari di spigola, ha poi trovato miglior impiego nella
ricerca di serra in ambiente portuale o da scogliera; a volte impiegato
con successo anche a traina da imbarcazioni, sempre alla ricerca del
serra. Dotato di grossa ed ampia paletta, sezione sempre del diametro di
10mm, arriva ed a volte supera i 20 cm di lunghezza, x un peso, grosso
modo, sui 25 gr.... quasi un'oncia, cosa che permette di scagliare
l'artificiale a grandi distanze.
Pinocchio a 2 ancorine
realizzato ancora in
4 sezioni, ma la terza, partendo dalla testa, ha una lunghezza pari alla metà
delle altre ed è sprovvista di ancorino; questo accorgimento dona
all’artificiale un movimento pazzesco, bellissimo, probabilmente il miglior
nuotatore della gamma degli snodati, ma ha una pecca, a mio avviso, la mancanza
della terza ancorina; questo pur donando maggiore leggerezza al pinocchio, lo
limita nella catturabilità, infatti parlando anche con altri spinner, è stato
notato che con questo modello, aumentano in maniera esponenziale le ferrate
andate a vuoto o le slamate (3 ancorine danno maggiore sicurezza). Le due
ancorine, limitano invece il fastidioso problema di incastro in fase di lancio
( la formazione dell’”anellino”), cosa molto frequente, quando in fase di
lancio, si rilascia il tracciato o nilon coldito una frazione di secondo prima
o dopo il dovuto….
Le dimensioni di questo modello sono 12,5 cm x 9 gr e sezione
del diametro di 08 mm.
Pinocchio in 3 pz
modello meno noto, realizzato in 3 sezioni con quella di
testa di dimensioni molto superiori rispetto alle altre 2, dotato di 2
ancorine, con quella ventrale posizionata nella sezione di testa; lunghezza sui
12 cm x
10 / 12 gr di peso e sezione del diametro di 08 mm; è forse il modello
della gamma che meno prediligo, nuoto un po’ più approssimativo con difficoltà
a mantenere il giusto assetto in pesca e facilità di fuoriuscita dall’acqua
alla minima variazione di velocità; questo si assimila al Mephisto, ma ne è un
po’ inferiore come qualità.
Pinocchio in 2 pz
Forse la meno nota realizzazione di Nunzio; artificiale realizzato
soltanto in 2 sezioni, con una lunghezza di 7,5 cm x un peso di soli 7
gr ed una sezione del diametro di 10mm. Ben piombato nella sezione di
testa, adatto a spot con pochissima corrente e basso fondale, và
recuperato molto lentamente; discreto movimento, azione subito sotto il
pelo dell'acqua, accettabile lanciabilità.
Qui nella foto sotto si possono apprezzare le varie
differenze, dall'alto Sibilla, Mephisto, Geppetto, Pinocchio classico e i 2
tipi di Sibilline.
Passo ora ad un altro validissimo autocostruttore, che
oramai da alcuni anni si è fatto ben conoscere ed apprezzare, Alessandro Dinelli, ideatore della linea
Piranha; nella sua gamma di prodotti ci sono alcuni snodati molto validi e
degni di essere presi in seria considerazione
AGUGLIA 3 Piranha

snodato realizzato in 3 sezioni con quella di testa di
lunghezza quasi il doppio delle altre due e modellata con un pronunciato becco
ed una cresta, posizionata subito dietro gli occhi, che funge da
stabilizzatore; privo di paletta è lungo ben 25 cm x 28 gr ed una sezione
del diametro di 10mm. Già il nome Vi deve far capire che vuole imitare l’azione
di fuga scomposta e frenetica di un’aguglia; adatta quindi al mare, impiego
ideale da moli o scogliere, non teme corrente e mare abbastanza formato; si
recupera a canna piuttosto bassa, a sostenuta velocità e con ampie e frequenti
jerkate, lavora appena sotto il pelo dell’acqua e quando si jerka, si fa
fuoriuscire il becco. Riesce a scatenare la frenesia dei serra in maniera
impressionante, ma ha dato buoni risultati anche con lecce, barra e lampughe.
Consigliatami dall’amico Rodolfo di Siena, che vi ha fatto catture a
ripetizione, lo reputo nel suo settore, uno dei migliori ritrovati in
commercio. Ottime livree, dai colori accesi, è un artificiale che deve farsi
notare.
SNO 4 Piranha

Costituito di 4 sezioni, praticamente identiche, solo quella
di coda è leggermente più piccola e leggera, dotato di 2 ancorine, una
posizionata in coda e l’altra nella seconda sezione partendo dalla testa;
lunghezza 16 cm
per un peso di 16 gr e sezione del diametro di 08mm. Tutte caratteristiche che
ne fanno un validissimo alleato per la pesca nel salmastro ed in foce, dove la
corrente non è estrema ed il fondale medio basso. La classica imitazione di una
piccola anguilla, vede nella spigola il suo principale predatore. Buonissima
azione di nuoto sotto il pelo dell’acqua, lavora dai 20 ai 50/60 cm di
profondità, buona sinuosità, agevolata dal fatto di avere solo 2 ancorine;
recupero classico lineare a canna bassa. Come x il Pinocchio, di cui è un
valido sostituto, meglio l’impiego in foce o in acque interne che in mare
aperto; c’è chi lo usa con successo anche in FW, a lucci e bass, ma
personalmente non posso darVi indicazioni in merito. La paletta presenta le
stesse caratteristiche di quella del Pinocchio, quindi dà la possibilità di
intervenire, come descritto sopra, x modificarne assetto e profondità di
azione.
SNO 3 Piranha
Realizzazione in 3 pezzi, due ancorine, una dislocata nella
parte terminale della sezione di testa e l’altra in coda; lunghezza 10 cm x 8 gr di peso e
sezione 08mm; la sezione di testa è circa il doppio in lunghezza rispetto alle
altre due ed è dotata di un abbozzo di pinna/cresta con funzione estetica ma
anche, minimamente stabilizzatrice. Il rapporto peso/lunghezza, ne fa un
autocostruito da salmastro, piccoli canali, bassi fondali e non troppa
corrente; il recupero deve essere molto lento a canna bassa, piccole ed
abbozzate jerkatine intervallate da brevissimi stop…..nel recupero sostenuto,
perde un po’ nel movimento.
Passo ora a parlare di due snodati realizzati da un
carissimo amico, Mariano
Randazzo (Dosanthos), autocostruttore che, negli ultimi
tempi, ha fatto letteralmente passi da gigante, arrivando a presentare lavori
veramente ben fatti e molto validi in pesca.
FABEEL


Artificiale realizzato in 3 sezioni, con quella di coda
leggermente più piccola, 13,5
cm di lunghezza x 16 gr di peso ed una sezione del
diametro di 12mm; dimensioni che danno all’autocostruito un’ottima
lanciabilità. Le 3 sezioni, in prossimità degli nodi sono smussate, cosa che
agevola e facilita il movimento. Ha due ancorine, posizionate una nella sezione
centrale e l’altra in quella di coda; paletta fine e bella pronunciata, che
dona all’artificiale la facoltà di emettere un gran numero di vibrazioni, molto
gradite ai predatori e che fanno ben sentire in canna il lavoro della fabeel.
Per dimensioni, peso e struttura della paletta, non soffre la corrente, anche
accentuata, ha un’azione che va dai 20 cm agli 80 cm di profondità. Lo vedo
ideale x la pesca in foce, in porto ed anche in mare aperto non soffre troppo e
fa il suo buon lavoro. Si recupera piuttosto piano, ma se si accentua o modifica
l’azione, non soffre e continua nel suo lavoro sotto il pelo dell’acqua, senza
tendere ad uscire. Da non impiegare dove il fondale è troppo basso o, al
limite, avere l’accortezza di alzare la canna x facilitare un nuoto più
superficiale. Stupende ed accuratissime livree, che donano all’artificiale
anche un bel senso estetico, anche l’occhio dello spinner, vuole la sua parte.
UNCLE2
Questo autocostruito, invece, pur essendo sempre un 3 pezzi,
presenta 3 ancorine, si differenzia quindi dalla Fabeel, oltre che x la terza
ancorina, posizionata nelle parte terminale della sezione di testa, anche x la
maggior lunghezza della medesima sezione di testa, che raggiunge i 6 cm; ha una lunghezza di 14,5 cm x 18 gr x una
sezione del diametro di 12mm. L’azione è puramente sinking ad affondamento
controllato; produce forti vibrazioni, come la sorella appena descritta, ha una
paletta molto pronunciata con la parte terminale leggermente rivolta in avanti,
che le dona un movimento tutto suo. Per caratteristiche di recupero ed azione
di pesca, non differisce dalla Fabeel. Può ricordare molto il mephisto foce, ma
si differenzia da questo x la presenza della terza ancorina e x la forma molto
pronunciata della paletta; rispetto al lavoro di Moreno, si sente più in canna
e produce maggiori vibrazioni.
Ora voglio parlarei di un giovane autocostruttore, che però si è già
affacciato alla ribalta dell’autocostruzione, un altro amico e conterraneo, Simone Boesso (SiMon); molto bravo e
preciso, spinner con la passione x le anguilline, che ha iniziato a realizzarne
con ottimi risultati. Ho avuto modo e possibilità di impiegarne alcune in pesca
e passo ora a descrivervele.
S.B. Anguilletta 4 SiMon
Un 4 sezioni, grosso modo tutte della stessa misura, dotato
di 3 ancorine, con lunghezza 14,5
cm x un peso di 12 gr ed una sezione del diametro di 08 mm; paletta molto ben
fatta, direi una via di mezzo tra quella del pinocchio, rispetto alla quale è
più corta ed arrotondata e quella del geppetto, con la quale differisce x il
minor spessore; da notare ed evidenziare un piccolo foro centrale nella
paletta, ritrovato che, a detta di Simone, serve x fluidificare il movimento
dell’artificiale e, devo dire, in effetti il movimento è ottimo.
Ecco nella foto sotto il dettaglio:
Ideale x
salmastro e foci, dove la corrente è leggera ed il fondale abbastanza basso,
movimento sinuoso, ma non troppo, si recupera lineare a canna bassa e lavora
sotto il primo strato di acqua. Livree ben curate. Direi si può collocare nella
categoria del pinocchio, dello Sno 4 ed anche del geppetto.
S.B. Mini anguilletta 4 SiMon

altra realizzazioni in 4 sezioni, con 2 sole ancorine; singolare il
posizionamento dell’ancorina ventrale che è inserita nella parte
terminale della sezione di testa, lasciando la seconda e la terza
sezione sprovviste e libere dal peso dell’ancorina; questo accorgimento
dona all’autocostruito un bellissimo movimento sinuoso, ci può essere il
dubbio sulle possibili ferrate a vuoto e slamate, ma l’artificiale è di
modeste dimensioni e poi, personalmente, nell’impiego che ne ho fatto,
il problema non si è manifestato. Lunghezza di 12 cm x 7 gr di peso e
con sezione di diametro 05mm, ha la sezione di testa più lunga e le
altre tre sono identiche. Ricorda molto da vicino la Sibillina in 4 pz,
simile nelle dimensioni, si differenzia x l’ancorina ventrale
posizionata diversamente.
L’impiego ne è similare, canali stretti,
salmastro, foci con poca corrente, ha azione sinking ad affondamento
controllato, lavora abbastanza giù, non proprio negli strati
superficiali, quindi è bene tenere la canna un po’ sollevata se si usa
in condizioni di basso fondale o con presenza di ostacoli.
Recupero piuttosto lento e lineare.
- S.B. Anguilletta 3 Simon:
Ne ho potute impiegare e testare in pesca ben 3 versioni:
- Grande
lunghezza 13 cm x 13 grammi di peso e sezione del diametro di 10 mm
- Media
lunghezza 12 cm x 8 grammi di peso e sezione del diametro di 08 mm
- Piccola

lunghezza 9,5 cm x 6 grammi di peso e sezione del diametro di 08 mm
questi
3 ottimi snodati, sono realizzati, naturalmente in 3 sezioni, con
quella di testa molto più lunga rispetto alle altre due, che accoglie,
nella sua parte terminale, l'ancoretta ventrale. Le ancorine sono 2.
Pur
non essendo un amante degli sonodati in 3 sezioni, devo dire che Simone
ha prodotto ottimamente questi modelli, dotati di una bella azione, non
troppo serpentiforme, lavorano nei primi strati sotto la superficie
dell'acqua, buona tenuta di corrente, soprattutto per il grande ed il
medio, il piccolo necessita di acque un pò più ferme.
Il modello
grande ricorda molto il mephisto, anche se questo ha l'ancoretta
ventrale nella seconda sezione, regge, come accennato, ottimamente la
corrente e può trovare impiego anche in ampie foci o direttamente in
mare da scogliera o banchine. Emettono molte vibrazioni e si fanno ben
sentire in canna, cosa che ti permette di riconosce ed apprezzarne il
movimento. Adatti prevalentemente x le regine, posso dare buoni
risultati anche con serra e barra, soprattutto nella versione grande.
Finisco con un lavoro dell’autocostruttore Pinospin, noto su vari forum e mercatini.
- MANGIANZA:

Autocostruito dalle fattezze anomale ed inconsuete, infatti
è costituito da 3 sezioni identiche che ricordano un pesciolino; la prima,
logicamente, dotata di paletta, mentre la centrale e quella di coda, presentano
un’ancorina; lunghezza totale di 20
cm x un peso di ben 26 gr, la sezione nel punto massimo
raggiunge il diametro di 15mm. Pare un’idea innovativa, ma sembra che il primo
ad ideare e pensare un artificiale molto simile, se ben ricordo, composto da 4
pescetti identici, sia stato Moreno Bartoli; purtroppo non sono riuscito a
reperire questo autocostruito, quindi non sono in grado di menzionarlo; sarà
mia premura aggiornare la scheda, in caso riesca a trovarlo.
Tornando al Mangianza, l’intento è quello di ricreare un
branchetto di pesce foraggio in fuga; il suo peso di quasi 1 oz, consente lanci molto
lunghi, non è però dotato di grande aerodinamicità, fa molto rumore
nell’entrata in acqua ed il movimento risulta piuttosto ingessato, non è
lineare e sinuoso, ma molto stretto; va recuperato piuttosto veloce, con ampie
e frequenti jerkate, seguite da stop e ripartenze; lavora piuttosto sotto,
diciamo dai 40 cm
al metro di profondità. Non è artificiale da impiegare in condizioni di basso
fondale, ideale x porti, foci ampie e mare aperto, non teme la corrente e dice
la sua anche nella risacca. Spigole e serra sono le prede che và ad insidiare.
Buone livree e decente finitura.
Considerazioni finali
Come anticipato nella premessa, questo è un lavoro che ho
portato avanti per più di due stagioni e che spero possa far maggiore luce e
chiarezza su questo tipo di artificiale, a me tanto caro, e che mi ha
accompagnato nelle mie battute, fin dai primi esordi nello spinning.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno dato mano e mi auguro la
cosa possa risultarVi utile e gradita.