sabato 30 marzo 2013

Manutenzione artificiali autocostruiti - la finitura.


Mi è capitato spesso, durante battute di pesca, di imbattermi in altri spinner che, discutendo, si lamentavano della scarsa tenuta della finitura di questi autocostruiti; alcuni delusi, so che li hanno addirittura buttati (pazzi!!) e qualcuno, sapendo che mi ci balocco, me li ha regalati....
queste sibilla, per esempio, l'ho reperite su di un mercatino web:






Come si può ben vedere, dalle immagini, la finitura trasparente ha ceduto; ben presto si staccano strati di livrea lasciando visibile solo il fondo in cementite. Sono arrivato alla conclusione che la verniciatura mal si imparenti con la cementite, vedo vi aderisce male e si stacca che è una meraviglia.
Con un artificiale ridotto così, sapendo poi quanto costano da nuovi, che fare?? Bel dilemma, sicuramente allo stato in cui è ridotto, è impensabile poterlo impiegare in pesca, o lo si svernicia tutto e si procede daccapo con fondo o turapori e poi si crea una nuova livrea, perdendo xò così la fisionomia che gli ha dato il suo autocostruttore, oppure si interviene con piccoli ritocchi mirati, diciamo un restauro conservativo che non vada ad alterare il progetto iniziale.
Non crediate che un autocostruito si riduca così dopo anni, mi è capitato di vedere la comparsa di questi sintomi a volte, solo dopo pochissime battute, se la finitura smette di fare schermo, in breve l'umidità entra e salta tutto....
Non sò se la cosa sia dovuta alla qualità della finitura impiegata oppure ai pochi strati applicati, fattostà che se si vuole mantenere integri questi autocostruiti dal costo non indifferente, è bene sciacquarli in acqua dolce subito dopo ogni pescata, metterli ad asciugare, ma, soprattutto, almeno una volta ogni 6 mesi, passarli con una nuova mano di finitura trasparente (chiamiamola manutenzione preventiva); io uso la KK1, ma ci sono moltissimi tipi di resine in commercio.
Tornado allo snodato, x riportarlo ad uno stato decente, impiego cementite, colori da modellismo (in questo caso nero, argento e lucidante) e il KK1 come finitura.








Si rimuove tutta la verniciatura non salda, se si teme che saltino magari parti importanti e caratterizzanti la fisionomia dell'artificiale (se non sono già partite) tipo gli occhi e soprattutto il nome (in questo caso Sibilla) si possono rifissare con una colla cianoacrilica tipo Attak; poi reintegro a pennello la cementite, ove danneggiata.
Dopo si passa a riapplicare i colori a pennello (pennelli molti fini e morbidi) fase molto delicata e dove, se non si è più che precisi, si rischia di fare un pastrocchio.
Occorrono più mani di colore x riempire la mancanza di verniciatura e non lasciare una specie di scalino tra lo strato originale e quello reintegrato.







Sicuramente, con un aerografo, si farebbe molto meglio e si otterrebbero dei risultati migliori, ma qui mi è piaciuto illutrare un metodo semplicissimo, veloce e soprattutto alla portata di ogni spinner dotato di una normalissima manualità.
Alla fine si ripassano 2/3 strati di finitura trasparente ed il gioco è fatto, ne esce un autocostruito praticamente più a tenuta, molto similare alle condizioni originali e nemmeno snaturato.






Il messaggio che mi preme dare è solo questo, “manutenzione”, non fatevi prendere dalla pigrizia, poche e semplici accortezze ed eviterete ad un autocotruito che passa i 20€ di costo, di ridursi come era questo e, vi garantisco, in giro così ne ho visti tantissimi.
Fondamentale, soprattutto ripassare una mano di finitura una volta ogni tanto, certo dipende da quanto ci pescate, io in media lo faccio una volta ogni 6 mesi.

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